Cos'è il Training Autogeno? scopriamolo assieme alla dott.ssa Sara Mancassola operatrice di training autogeno
Il training autogeno è una tecnica di auto-distensione basata sull’interconnessione che esiste tra la mente e il corpo ed è stata ideata nel 1932 dallo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz. Il training autogeno si basa sull’idea che la mente e il corpo siano strettamente interconnessi e che i processi mentali possano influenzare le funzioni corporee e viceversa, cooperando nel determinare il benessere dell’essere umano. Con il termine “training” ci si riferisce al concetto di “allenamento”, mentre con “autogeno” si indica che il processo è auto-generato. Chi pratica questa tecnica è, perciò, attivamente coinvolto nell’auto-induzione di modificazioni sia psichiche che somatiche, mirate al raggiungimento di uno stato di benessere psicofisico. Il training autogeno si suddivide in due categorie: il training autogeno di base (TA) e il training autogeno superiore (TAS).
Il training autogeno di base (TA) è il più diffuso e praticato. Conosciuto anche come “somatico”, comprende sei esercizi che coinvolgono diverse parti del corpo e in particolare i muscoli, i vasi sanguigni, il cuore, il respiro, gli organi addominali e il capo. Questa tecnica consente alla persona di recuperare la propria condizione di equilibrio sia a livello somatico che a livello psichico.
Inizialmente il Training autogeno viene svolto assieme a un operatore, uno psicologo o uno psicoterapeuta, che illustra alla persona i diversi esercizi e ne monitora il processo di apprendimento, personalizzando, se necessario, il percorso. Oltre ai sei esercizi base è, infatti, possibile inserire le formule d’organo specifiche o le formule intenzionali per andare a lavorare su una problematica più circoscritta e specifica.
La pratica quotidiana del training autogeno offre alla persona l’opportunità di sperimentare una profonda sensazione di rilassamento, derivante dai numerosi benefici fisiologici e psicologici conseguenti all’allenamento regolare.
Benefici Fisiologici:
- Respiratorio: Il training autogeno spesso implica una respirazione profonda e lenta, migliorando la capacità polmonare e l’ossigenazione del corpo.
- Cardiaco: Riduce la frequenza cardiaca e abbassa la pressione sanguigna, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari.
- Vascolare: La pratica regolare può migliorare la circolazione sanguigna, contribuendo a una migliore distribuzione dell’ossigeno e dei nutrienti nel corpo.
- Ormonale: Il rilassamento può influenzare positivamente il sistema endocrino, aiutando a bilanciare gli ormoni e ridurre i livelli di stress.
- Neurovegetativo: Il sistema nervoso autonomo può essere bilanciato attraverso la pratica regolare del training autogeno, aiutando a ridurre l’iperattività del sistema nervoso simpatico (legato allo stress) e promuovendo l’attività del sistema nervoso parasimpatico (che favorisce il rilassamento).
- Muscolare: Riduce la tensione muscolare, alleviando dolori muscolari e riducendo il rischio di lesioni legate allo stress.
Benefici Psicologici:
- Induzione della calma: La pratica del training autogeno aiuta a raggiungere uno stato mentale di calma profonda, riducendo l’ansia e lo stress.
- Autodeterminazione e autostima: può favorire una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità, aumentando l’autostima e la fiducia in sé stessi.
- Miglioramento della qualità del sonno: Il rilassamento profondo può migliorare la qualità del sonno, aiutando le persone a prendere sonno più facilmente, dormire meglio e più a lungo.
- Autoregolazione delle funzioni corporee involontarie: può aiutare a controllare le funzioni corporee involontarie come la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
- Introspezione e autocontrollo: Favorisce una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e pensieri, migliorando l’autocontrollo e la gestione delle situazioni stressanti.
- Miglioramento delle prestazioni: Può essere utilizzato anche negli ambiti sportivi per migliorare la concentrazione, ridurre l’ansia da prestazione e ottimizzare le performance degli atleti.
- Disturbi psicosomatici: essendo disturbi organici è importante essere seguiti dal proprio medico. Il Training Autogeno può essere utilizzato per gestire più efficacemente i sintomi e affrontare le cause psicologiche dei disturbi psicosomatici.
- Gestione di malattie croniche: Le persone affette da malattie croniche possono utilizzare il Training Autogeno per gestire i sintomi fisici e migliorare il loro benessere emotivo.
- Preparazione al parto: Le donne in gravidanza possono imparare il Training Autogeno per gestire il dolore durante il momento del parto e ridurre l’ansia legata alla gravidanza.
- Miglioramento della concentrazione e della memoria: Il Training Autogeno può essere utilizzato anche per migliorare la concentrazione, la memoria e la capacità di apprendimento, rendendolo utile negli ambienti educativi e lavorativi.
In generale, la pratica quotidiana del training autogeno può essere un efficace strumento per migliorare il benessere personale, promuovere la salute fisica e mentale, e favorire una migliore qualità della vita. È importante notare che, come per qualsiasi tecnica di rilassamento o pratica mente-corpo, la costanza e la regolarità nella pratica sono fondamentali per ottenere i massimi benefici.
Il Training Autogeno è un metodo di comprovata efficacia, adatto alla maggior parte delle persone, di tutte le età, dai bambini, alle gestanti fino agli anziani. Ci sono, tuttavia, delle condizioni in cui è controindicato. Nello specifico, ci si riferisce a:
- situazioni psicopatologiche, quali psicosi, schizofrenia e disturbi dissociativi;
- patologie organiche, quali infarti recenti ed emorragia gastrointestinale;
- bambini di età inferiore a 5 anni.
Il Training Autogeno Superiore (TAS) rappresenta il passo successivo al percorso di Training Autogeno (TA) di base. Il TAS richiede un periodo di allenamento col training autogeno di base che solitamente va dai 6 ai 12 mesi. Questo è necessario per permettere alla persona di raggiungere uno stato di profondo rilassamento che è fondamentale per eseguire il TAS in modo efficace. Nel TAS, il rilassamento viene raggiunto più rapidamente e può essere mantenuto per periodi di tempo più lunghi, spesso tra i 30 e i 40 minuti.
Una delle principali differenze tra il TAS e il TA di base è l’utilizzo di immagini mentali. Nel TAS, vengono introdotte immagini mentali specifiche che aiutano a facilitare il rilassamento e ad esplorare diversi aspetti della psiche dell’individuo. Queste immagini possono variare a seconda delle esigenze e dei problemi specifici della persona. L’uso di immagini mentali nel TAS aggiunge un livello di complessità alla pratica, consentendo di esplorare e affrontare le questioni personali in modo più approfondito. Un’altra caratteristica importante del TAS è il suo utilizzo come tecnica psicoterapeutica. A differenza del TA di base, che, una volta appreso, può essere praticato in autonomia seguendo le istruzioni, il TAS richiede la guida di un professionista esperto. Questo professionista deve essere non solo specificatamente formato nel TAS, ma anche essere uno psicoterapeuta qualificato. La presenza di un terapeuta durante la pratica del TAS consente una guida personalizzata, permettendo all’individuo di esplorare i propri pensieri, emozioni e sensazioni in un ambiente sicuro e supportato.
Bibliografia di riferimento:
- “Il Training Autogeno” J.H.Schultz, 2 vol. – Feltrinelli, 1976
- “Equilibrio personale e Training autogeno”, Baruzzo – Libreria universitaria, Padova, 2014
- “Psicoterapia Autogena” L.Peresson – Faenza Ed., 1980
- “Autoipnosi e Training Autogeno” Klaus Thomas, edizioni mediterranee, 1976